Provokatsiya, il mondo e il cyberspazio non sono ‘come sembra’: ben arrivati nel 2024

Olivia Terragni
3 min readJan 9, 2024

Tra Provokatsiya e trading delle informazioni critiche, il trend della guerra informatica è promettente e mentre gli attori asimmetrici traggono vantaggio dalle tecnologie dell’era digitale, gli investimenti in tecnologie, soluzioni e servizi di sicurezza informatica aumentano esponenzialmente. Poi ci siamo noi tra “apocalittici e integrati” già forse parte della società “High Tech, Low Life”. Il 2024 sarà l’anno degli innovatori, di quelli che solitamente usano la parola test invece della parola incidente, il che ci fa pensare anche agli sperimentatori. Ma ‘Cosa succederebbe se’…una macchina si ribellasse all’uomo o se la macchina si fermasse?

L’arte della provocazione, usata da tempi storici dai servizi segreti, nelle mani giuste può diventare un’arma tattica per prendere il controllo sui nemici, ma non bisogna dimenticare che nel gioco del potere, un semplice pedone può sconvolgere la strategia dell’avversario e arrivare infine a fare scacco matto, proprio perché le conseguenze della “Provokatsiya” non sempre sono controllabili, soprattutto se l’incertezza aumenta con gli effetti strategici del cyberspazio uniti a quelli della propaganda.

Sebbene la guerra informatica sia tutt’oggi contestata da molti, proprio perché bisognerebbe prima considerare il concetto di guerra asimmetrica — come ci insegna Roberto Villani — laddove anche un “attore non statale può produrre danni più grandi rispetto alle risorse impiegate” e laddove “l’attore asimmetrico trae vantaggio rispetto al passato dalle tecnologie dell’information age che facilitano le co- municazioni tra i nodi della rete” (Difesa.it — Asimmetria e trasformazione della guerra), il cyberspazio inizia a farsi sempre più provocativo rispecchiando il mondo in carne e ossa. Si certo c’è anche sempre qualcuno che assicura che certe potenziali minacce ‘esagerate’ potrebbero anche non verificarsi mai. Ma vale la pena ricordare che è sempre meglio tenere bene a mente la domanda ‘cosa succederebbe se‘. Tanto è che, nei prossimi mesi, la Banca Centrale Europea sembra abbia in agenda un test su 109 dei maggiori istituti di credito del blocco, con un attacco informatico simulato che interromperà le attività quotidiane per testare le reali capacità di risposta e recupero dopo un attacco piuttosto che la prevenzione.

Così il 2024 inizia ad attestarsi come un altro anno di provocazioni, che non mancheranno nella grande marcia verso le urne in circa 76 paesi: in 28 di questi sottolinea Agi “28 non soddisfano le condizioni essenziali per un voto democratico”. Ciò starebbe a significare che in molti paesi le elezioni non porteranno ad un cambio di regime. Ora potremmo parlare parlare delle elezioni presidenziali in marzo della Russia: tra i vari candidati ce n’è uno in particolare, Boris Nadezhdin (partito Iniziativa civica), che ha chiesto di porre fine all’”operazione militare speciale” in Ucraina, occupata e sotto la legge marziale con l’indispensabile sostegno dell’Europa. Infine Taiwan, divisa in due tra Pechino e Washington e le temute operazioni di influenza per le elezioni USA.

Ebbene, fino al 2024 ci siamo arrivati ma con quale spinta cinetica? Con l’energia rinnovabile o con i combustibili fossili? Ci siamo arrivati anche con le vulnerabilità al protocollo BGP, così essenziale per la comunicazioni in rete eppure molte moderne implementazioni BGP possono ancora essere sfruttate dagli aggressori. Il che tutto ci riporta ai Lopht, Internet ha i suoi anni.

Fonte immagine: Route to Bugs: Analyzing the security of BGP Message Parsing — Daniel dos Santos, Simon Guiot, Stanislav Dashevskyi, Amine Amri, Oussama Kerro — Black Hat USA 2023

IL RADAR DI RHC IN SINTESI:

  • L’oscura Provokatsiya.
  • ll 3 gennaio rimane il giorno della Provokatsiya ma qualcosa non va.
  • Petrolio e rinnovabili: un gioco a somma zero?
  • Lo Yemen e le navi nel Mar Rosso.
  • Il ‘promettente’ trend di crescita della guerra informatica e La crescita esponenziale degli investimenti nella sicurezza.
  • Le informazioni critiche e i lupi di Wall Street.
  • Cyber Toufan: “They’re not ransomware or DDoS kids”.
  • Le voci della guerra: tra uccisioni mirate, spionaggio e phishing.

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Olivia Terragni

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